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Restauro di Villa Querini e sistemazione del giardino di pertinenza            

Professionisti: Arch. Giorgio Galeazzo
Prestazioni: Progettazione preliminare, Progettazione definitiva, Progettazione esecutiva, Direzione dei Lavori
Committenti: Comune di Camposampiero
Dati dimensionali: 2850 mq
Luogo: Camposampiero,Camposampiero,Padova
Periodo di progettazione: 1998/2004


   Per un abitato storicamente illustre come Camposampiero - centro di un grandioso "agro centuriato" romano, forse il più conservato di tutta l'area dell'Impero - il recupero  di Villa Querini è un'occasione civile importante sotto vari aspetti:
        - culturalmente, per il restauro e quindi la conservazione e restituzione  alla città di un bene architettonico pregevole quale l'edificio cinque-secentesco;
        -  ambientalmente, per la valorizzazione urbana di quel tratto del bimillenario canale Muson Vecchio, sia nel "gomito" che avvolge la villa, sia nel tratto rettilineo che lambisce l'ex-giardino su cui prospetta la facciata posteriore della villa stessa;
- urbanisticamente, per la possibilità di far divenire il complesso della villa – ancora unitario nelle sue antiche e nuove presenze architettoniche - una polarizzazione pubblica del quartiere di espansione (via Tito Livio), come già lo è anteriormente verso il centro storico (via Tiso da Camposampiero);
- socialmente, infine, per la possibilità del nuovo polo culturale di prolungare verso la periferia sud-ovest gli interessi civili-urbani oggi concentrati nel centro storico.
     Pur riservando l'edificio storico a funzioni selezionate (direzionali, di rappresentanza, associative, centro di documentazione culturale e di esposizioni museali) che non determinino rilevanti carichi di persone e di cose, la villa Querini  ha presentato  delicati problemi di consolidamento e di riqualificazione - in una parola, di “complesso restauro architettonico” - connessi alla sua lunga storia e al suo recente degrado.
    Il volume e i prospetti non presentavano preoccupanti incognite o interrogativi, anche nelle loro trasformazioni storiche, e sono stati solo risanati costruttivamente in qualche smagliatura muraria e degli intonaci, risarciti in alcuni dettagli di finitura (davanzali, mostre, listature), e accuratamente riqualificati nel vuoto delle aperture.
    Una volta eliminate le recenti suddivisioni verticali di tramezzature non pertinenti e orizzontali di controsoffitti, complessi problemi sono viceversa apparsi negli  interni della villa, dove, oltre ad alcuni rifacimenti ottocenteschi datati, quali i pavimenti in "terrazzo alla veneziana", sono stati rinvenuti anche pregevoli elementi originari quali solai con travature "a vista" decorate a mano, staticamente inaffidabili (anche per carichi normali) pur se rinforzati da vistosi "rompitratta" tardi.
   Effettuato il consolidamento delle fondazioni, dopo attente ispezioni anche in considerazione dell'ubicazione del fabbricato, e di brevi tratti di muratura perimetrale nonché il rifacimento "in copia" dell'ammalorata struttura del tetto, rimaneva  aperto il problema del consolidamento dei solai, previa eliminazione dei "rompitratta" che hanno equivocato la sostanza strutturale di essi e corrotto l'immagine dei soffitti.
   La prevista destinazione pubblica della villa - sale studio ed espositive al piano terra e al piano primo, servizi e locali di deposito al piano sottotetto – ha imposto poi l'adozione di misure per gli accorgimenti di legge in ordine alla prevenzione e alla sicurezza contro gli incendi e all’accessibilità e fruibilità degli ambienti da parte di persone con handicap motori, mentre un appropriato servizio igienico è stato agevolmente localizzato nel vano sottoscala al piano terra (altri due servizi sono stati realizzati al piano sottotetto al fine di non compromettere l’integrità di alcun vano dei due piani abitativi), mentre per la richiesta attrezzatura di risalita si è prevista l’installazione di una pedana di sollevamento nel disimpegno esistente tra i vani contrapposti dell’ala settentrionale senza necessità di aprire nuovi varchi nella muratura originaria.
 

 

Planimetria di progetto Sala centrale piano primo Vano piano secondo
     
Il giardino di pertinenza Ingresso alla Villa da est Vano sottotetto

 

 

 

 



 
Giorgio Galeazzo Architetto
Via P.E. Botta, 1
35138 - Padova
Padova - Italia
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