Ceduto dall’estinta famiglia Alvarotti alla famiglia Polcastro intorno alla metà del 1700 nella sua attuale configurazione frutto di demolizioni e accorpamento di precedenti volumi minori conclusi già alla fine del 1500, il complesso è frutto di articolate vicende storico-edilizie fino all’ultima acquisizione privata del 1999. La prassi metodologica ha comportato, preliminarmente alla formulazione del progetto, un’approfondita indagine storico-documentale, rilievi geometrici della situazione di fatto e dello stato di conservazione di murature, elementi lapidei e intonaci storici, redazione di schede analitiche dei singoli ambienti, indagini geologiche, mineralogico-petrografiche, saggi stratigrafici e campioni di pulitura che hanno delineato il quadro degli interventi di restauro.
Il complesso oggi risulta costituito dal volume principale del palazzo a tre livelli, oltre ad una parte interrata, con la facciata prospiciente Via S. Sofia caratterizzata da importanti marcapiani, cornicione e incorniciature di finestre in pietra tenera di Vicenza, sul cui prolungamento si affacciano sette occhi di portico di volumi edilizi minori, ed una manica ortogonale a due piani affacciata su un ampio parco-giardino interno con alberature storiche. Un consistente intervento statico ha preceduto le fasi di recupero del complesso con nuova destinazione residenziale in cui, ai vincoli per suddivisione in cellule abitative del nucleo storico più importante con presenza di numerosi ambienti decorati, si è affiancata una maggiore espressione distributiva delle restanti parti del complesso secondo le esigenze della committenza, pur nell’ambito delle prescrizioni della Soprintendenza e dei vincoli della pianificazione comunale degli interventi.